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RE LAURINO AZ.AGR. DI GABRIELE ZANNINI

Cognento (MO)

Bietole, Cavoli, Kale, Spinaci, Catalogna, Radicchi Carote, Peperoni, Pomodori, Melanzane, Mizuna, Senape, Topinambur, Porri, Cipolle, Fagiolini e Basilico.

Informazioni azienda

Quando è nata l’azienda: maggio 2013

Numero degli addetti: il titolare e 3 collaboratori (2 in campo e 1 per i mercati)

Superficie: 9 ettari di cui 6 coltivati ad orto e 1 ettaro di bosco

Vendita a Retebio: 50% della produzione 

certificazioni

Certificazione bio 

Organismo di controllo ICEA

fasi filiera

Produzione agraria

canali di vendita

Mercatini, e-commerce

Mercati

Venerdì pomeriggio:
BIO DI SERA a Modena Parco Amendola/via Panni

Sabato:
CAMPI APERTI a Bologna in Piazzetta San Rocco, Pratello dalle 9.00 alle 14.00

Domenica:
MERCATO DI SAN FRANCESCO  a Modena in Largo San Francesco dalle 08.00 alle 13.00.

Sabato:
CAMPI APERTI a Bologna in Piazzetta San Rocco, Pratello dalle 9.00 alle 14.00

Un po' di storia

“Terra abbandonata”. Si, tutto inizia dal terreno del nonno abbandonato nel 1989. Era un frutteto di pere creato negli anni ’70.

Il primo investimento è stato l’acquisto di una motosega per tagliare gli alberi secchi.
Poi è seguita la bonifica e la fortuna di trovare un terreno fertile, fermo da 15 anni.

Così è iniziata l’attività agricola di Gabriele Zannini che prima faceva un altro mestiere ma con uno zio biodinamico, Stefano Bellotti della Cascina degli Ulivi a Novi Ligure, che lo ha influenzato e formato. Lo zio era un osso duro, un precursore. Gabriele amava andare da lui per capire e imparare la filosofia di un’azienda agricola biologica ed è cresciuto con le stesse idee dello zio.

Poi c’è stato un incidente importante con la conseguenza di un grosso trauma e tanto tempo per riflettere sulla sua vita. La conclusione: “Voglio fare quello che mi piace e farlo bene”.

Così è nata l’Azienda Re Laurino che prende il nome da una leggenda delle Dolomiti, luogo dell’infanzia di Gabriele,  ai tempi in cui vivevano ancora giganti e nani, il Catinaccio (chiamato anche "Giardino delle rose") era il regno di Re Laurino, sovrano di un popolo di nani.

Laurino, irritato per il destino avverso, si voltò verso il "Giardino delle Rose" e lo trasformò in pietra lanciandogli una maledizione: né di giorno né di notte alcun occhio umano avrebbe potuto più ammirarlo. Laurino però si era dimenticato del tramonto.
E così da allora accade che i monti pallidi all'ora del tramonto si infiammano tingendosi di un magnifico rosa.

Il Giardino magico di Re Laurino, qui a Modena, è il sogno di Zannini.

Ma i sogni devono fare i conti con la realtà. I primi anni sono stati molto duri. Si va avanti con la passione. L’incontro con Retebio ha permesso il salto di qualità ed una svolta importante che ora permette a Gabriele di lavorare meglio e di avere anche dei collaboratori.

Ore le coltivazioni vanno avanti a pieno ritmo e ci sono tante idee da sviluppare: dalla coltivazione di nuovi prodotti all’organizzazione della vendita diretta in azienda per le famiglie, vista la vicinanza alla città e a percorsi ciclabili.

“ Il prodotto agricolo è un fiore che sboccia dall’incontro d’amore tra la creatività dalla natura e quella dell’uomo”.

Stefano Bellotti, contadino

E’ una frase dello zio che Gabriele condivide al 100%

 

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